Perché i Signori Rossi
Il sito SIGNORIROSSI.IT vuole sostenere chi denuncia i casi di corruzione e aggregare i cittadini italiani che chiedono la diffusione di una cultura etica nella pubblica amministrazione (e il rispetto delle relative leggi vigenti!).
Grazie al contributo volontario
di numerosi sostenitori del progetto,
tra cui avvocati ed esperti legali,
offriamo il servizio
SOS CORRUZIONE
per chi si trova in vicende di corruzione.
un piccolo tassello per tentare di costruire e recuperare un vero governo del popolo
Esistessero tante persone come questo ragazzo, purtroppo la realtà è ben altra cosa; comunque sia forza alla lotta contro la corruzione.
Sono d’accordo con Voi al 100% bisogna andare avanti su questa strada per togliire
il marciume politico sia di destra che di sinistra. Ed ora che ci indignamo e partecipiamo tutti a dimostrare alla classe dei privileggiati che è giunta l’ora di riprenderci i nostri diritti e che tutti rispettino la costituzione, niente prilileggi a chì che sia. Invito tutti a partecipare ai referendum, affinche ri rendano conto che i cittadini nei hanno le palle piene.
avanti così
grande solidarietà a Raphael, dopo aver visto la trasmissione di Report, e tempo di dire basta alla corruzione, cancro della democrazia e dell’eguaglianza, e per sostenere gli “ultimi” (i deboli i poveri) come li chiama Gesù, e che finalmente cambi questo Paese che è ai primi posti come corruzione, e i politici giudicati dalla giustizia ,corrotti, non si devono più presentare, contate sul mio sostegno e fatemi partecipi di qualsiasi manifestazione a riguardo, Dio vi benedica.
possibile che il nordafrica con i suoi martiri della rinascita sociale non ha scosso per
niente la nostra condizione di sudditanza nei confronti di chi con le belle parole ci ha
ammaliati come conigli.possibile che non ci rendiamo conto che viviamo in un paese
dove sono stati cancellati tutti e dico tutti i diritti piu’ semplici per un vivere civile.
La corruzione dilaga a tutti i livelli.chi ruba continua a rubare,chi non ruba aspetta che
arriva il proprio turno e applaude al capotribu’. facciamoli vergognare quesati signori ,
stracorrotti e strapagati.rivolta sociale,se non li cacciamo non andranno mai via .
sono con voi andiamo oltre……
Grazie.
non se ne può piu’,continuate cosi’ ! Siamo co voi grazie!
ho visto ieri la puntata di Report e sono rimasto colpito dalla storia del Signor. Rossi.
il fatto è che cosi non si può piu continuare, capisco che la corruzione fa parte dell’uomo, c’è e ci sarà sempre, ma ad un livello cosi uno Stato di diritto non può continuare!
sono felice quando vedo e sento che in Italia ci sono ancora persone come noi che sono disgustate da questo andazzo….Wiva l’ITALIA
Dovrebbero reintegrarlo all’amiat….forse bisognerebbe scrivere tuttio insieme a fassino e ai vertici dell’azienda di Torino..comunque…bravo…in questo schifo che ci circonda un esempio di correttezza…
Complimenti per la Vostra iniziativa. Per quanto posso e potrò, sarò felice di sostenere la Vostra causa.
Continuate così !
finalmente! è con un senso di liberazione che accolgo questa iniziativa! ….è un inizio…
Salve, sono felice di vedere che, qualcosa, seppur lentamente, si muove! Siamo tutti soggiogati dai nostri politici e sopratutto dalle loro malefatte che restano puntualmente impunite! Siamo stufi di pagare noi, tutto quello che finisce nelle loro tasche! Un grazie e complimenti a tutti i SIGNORI ROSSI.
P.S. Se ci fosse un banner da scaricare, potremmo utilizzarlo a chiusura di ogni mail che scriviamo, sarebbe un modo per trasmettere a tanti altri, il nostro pensiero.
Ciao e grazie, DARIO.
complimenti, sono davvero contento di questa iniziativa e complimenti al dottor Rossi.
Siamo con voi.
La corruzione, per noi sta anche nei favoritismi senza passaggio di soldi nei concorsi pubblici. Pensate all’università ed a quanto ha svelato Iacona. Ma guardate anche nei comuni a voi vicini troverete i figli di….che sono stati assunti dopo tre mesi di servizio a chiamata!!
Marta Ruggero
tanto di cappello a Raphael Rossi e a tutti i signori Rossi che vogliono bonificare questa palude, che come le sabbie mobili fa sprofondare sempre piu’ la nostra bella Italia.
Bravi, avete tutta la mia stima e appoggio. Grazie di esistere
Invito a quanti lasciano un messaggio: FUORI LE PALLE! —-> Raphael ci ha messo la faccia e non solo, Report anche. Noi, che molto meno possiam fare, ALMENO Nome-Cognome-Citta’ nell’esprimere solidarieta’! Per far vedere che siamo VERI e disposti a farci RICONOSCERE! Perche’ crediamo nell’onesta’ e nel comportamento CIVILE! L’anonimato non e’ buona cosa qui. Comprendo i molti motivi che possono portare a mantenerlo, ma davanti a queste cose e’ indispensabile essere VERI.
Dunque, ancora:
grazie Raphael
grazie Report
grazie a coloro che con mezzi e tempo stanno sostenendo Raphael.
nel nostro paese siamo pieni di RAPHAEL ,ma molti ,sono anche quelli che non la pensano come RAPHAEL- sono convinto che da quasi un’ora il vento sta’ cambianto.
lottiamo in tutti i modi per salvare i tanti RAPHAEL e scacciamo chi non la pensa come
lui.
Bravo Marco da Budrio. Tutta la mia solidarietà a te, a Raphael e a tutti quelli credono in questa iniziativa. Sono un imprenditore e anch’io mi sono sempre rifiutato di pagare, di fare regalini e sono stato messo alla porta dalle aziende che fornivo. E non ci crederete succede anche nelle aziende private.
Oggi sono allo stremo e spero di non essere costretto a chiudere e lasciare a casa i miei dipendenti. Stupidamente non ho mai pensato di denunciare quanto accaduto perchè ho sempre voluto evitare ritorsioni che comunque ci sono state lo stesso. L’unica soddisfazione che alcuni sono andati a finire dentro lo stesso perchè beccati a intascare tangenti.
Caro Raphael sono a tua disposizione a titolo gratuito per qualsiai cosa posso aiutarti.
GRAZIE!!!!! Per il tuo esempio. Perchè una persona di questa onestà non è stata accolta a braccia aperte da quella parte politica che si dice paladina della trasparenza?
Comunque penso che sia arrivato il momento di arricciarsi le maniche e rifiutare nel nostro piccolo tutte le forme di corruzione e pretendere che lo facciano anche i nostri figli i nostri amici…….solo così potremo interrompere questa malefica catena.
Raphael Rossi è tutti noi.
bene!!! bisogna far sentire la voce degli onesti. Grazie
Voglio sostenere Raphael. Chiediamo a gran voce che una persona onesta come lui rientri a far parte della giunta comunale!!!
sono lieta di tanto coraggio e tanta serietà
Avete ragione,fate piazza pulita a destra e sinistra.Vogliamo un Italia nuova ììììì
…grandissimi! grande Raphael! …ma bisogna che iniziamo anche ad INDIGNARCI… andiamo in piazza prima o poi… togliamo di mezzo tutti questi politici-burocrati-inutili, non sanno parlare in italiano, non sanno far funzionare l’Italia, non sanno fare nemmeno i “furbi”… perchè non sono “furbi”… sono solo inutili “parassiti” della gente che lavora!
non basta la solidarieta’, x cambiare questa classe dirigente,non solo politica,occorre ribellarsi alla monotonia della societa’, ci hanno reso apatici a tutto,dobbiamo emarginare coloro che gestiscono il potere,lasciarli soli, fargli sentire la nostra indifferenza,boicottare i loro inviti,non ascoltare le loro promesse,togliere loro persino il saluto,non lo meritano.Fino a quando uno di noi chiedera’ il loro aiuto,il loro intervento, il loro interessamento, si sentiranno forti e continureranno ad usare il potere x i loro scopi,mandiamoli a casa, non votiamo x nessuno,chiediamo i nostri diritti ai dirigenti d’impresa,con forza,determinazione,solo cosi’ la parte marcia del sistema fara’ un passo indietro,gente come Rossi dentro strutture politiche come quelle dei nostri giorni e’ destinata a soccombere,come diciamo dalle mie parti, “una noce dentro il sacco non fa’ rumore”,perche’ la politica e la classe dirigente sia fatta da tanti Rossi occorre che il nuovo si faccia avanti,diamo spazio ai giovani e alle donne, hai piu’ di 40 anni ? , non puoi gestire la cosa pubblica,sei gia’ stato deputato e/o dirigente d’impresa ?, a casa.
X salvit: condivido quanto hai scritto, a meno di cio’ che riguarda il privato. E’ la Res Publica che DEVE essere pulita, limpida e trasparente come l’aria (di montagna!!! non di Milano!). Infatti non mi pare che sul privato esista il reato di corruzione. E lasciami dire che probabilmente va anche bene cosi’ pur non essendo eticamente corretto (gli scaffali centrali dei supermercati non a caso sono occupati da certi prodotti piuttosto che da altri, e sicuramente non vedrai mai i prodotti solidali a portata di mano!!). Pero’ sul privato e dato di poter scegliere e quindi siamo NOI con le nostre azioni di tutti i giorni a determinare la ricchezza di questa o quell’azienda. Ma sul Pubblico questo NON DEVE ESISTERE. Ne’ per corruzione ne’ per altri motivi: le scelte devono essere frutto di ben altri e gia’ determinati meccanismi. E Raphael come altri buoni amministratori della Res Publica lo sanno bene. Per la classe politica ritengo tu abbia perfettamente ragione, due mandati sono forse gia’ troppi, come anche le cariche minori … Ma quando pero’ ti trovi un Raphael ad un posto di dirigenza che funziona come dovrebbe, non ti viene la voglia di tenercelo a vita? A me si! Quando so che una persona lavora bene per diventa un riferimento, mai mi sognerei di cassarlo! E quindi, come fare?
Rinnovo l’invito: oltre alle parole mettiamoci la faccia (metaforicamente) Nome-Cognome-Citta’.
Grazie per l’appoggio Stefano (RM).
ermanno
sono totalmente d’accordo ,cosi non si può continuare !
pur con i miei ottantatre anni .sono disponilbile a dare un mano per
mettere un freno a questa corruzione dilagante.
mi raccomando non vi fermate !
quando ho sentito su Report questa storia ho sentito una ventata di aria pulita, finalmente c’è ancora qualcuno che è disposto a rischiare per portare avanti i suoi principi, al di là dei corrotti, dei corruttibili ,dei disponibili. Che bellezza… vuol dire forse che per il nostro povero paese c’è ancora una possibilità di riscatto. Ragazzi forse siamo una moltitudine silenziosa che aspetta solo un là per farsi sentire , diamoci da fare.
Dopo “venti anni “ dalla caduta del muro di Berlino E’ tutto fermo e bloccato..
(dopo i governi tecnici , di sinistra e destra) il nostro Belpaese e nelle mani di una banda di cialtroni che fanno sì.. che tutto deve rimanere come 40 anni fa–
— E ORA DI CAMBIARE– ANDATE AVANTI——
Proposta anticorruzione LIBERA BRESCIA
http://www.liberainformazione.org/news.php?newsid=14706
Condivido la voglia di far qualcosa per cambiare questo Paese, per toglierlo dall’immondezzaio che una certa politica lo ha portato.
Difficilmente si può intervenire colpendo in alto: occorre iniziare dalle amministrazioni locali che tra l’altro, sono quelle che consentono l’entrata delle mafie negli appalti pubblici.
Sarebbe opportuno organizzare una riunione a Torino, alla presenza di avvocati e tecnici (ingegneri o architetti) dove ognuno porti una documentazione atta a dimostrare le “inefficienze” e le omissioni dei pubblici uffici.
Da qui si potrebbe partire per fare un po’ di pulizia e poi cercar di ottenere una forte base di Cittadini disponibili a reagire alle ingiustiizie e ai ricatti.
Cerchiamo di andare AVANTI.
…tutti i politici, di destra o di sinistra, intervistati , dicono tante belle parole, millantato buoni propositi, ed ognuno di loro , a sentirlo ha sempre ragione…. poi le cose non cambiano, la corruzione è sempre in aumento, il nostro tempo si avvicina sempre più al periodo nichilista.
vorrei far parte di quelli che non si arrendono, per cui vi prego di indicarmi come posso sostenere l’ex assessore di Torino, che non solo ha denunciato i corruttori, ma è stato lasciato solo dalle istituzioni…
Non so se non sono riuscito a trovarlo sul sito… ma io metterei in ampia evidenza questo e altri video : almeno con i links:
http://youtu.be/T8xBve_J8dg
complimenti a report, ci vorrebbero più trasmissioni come questa,vi prego non fermatevi,spero che di Signori Rossi c’è ne siano sempre di più.grazie per tutto quello che fate,condivido in pieno-
A fronte del prosperare della corruzione, che naviga necessariamente nell’ombra, cresce finalmente e si manifesta in forme diverse alla luce del sole una opposizione etica e ideale, un’ansia di civismo, di comunità solidale, trasparente, onesta.
Il connettivo – una accentuata, diffusa, radicata propensione nella nostra società all’individualismo, al profitto esasperato indifferente alle esigenze dell’intorno – entro cui si muovono le due forze opposte, pare purtroppo ancora sbilanciato e favorevole, a mio avviso, alla corruzione – a partire da quella degli animi e delle menti. Sono convinto, per il lavoro che ho sviluppato occupandomi per anni di cosiddetta “educazione ambientale” – che altro non è che un sottoinsieme, una forma parziale di EDUCAZIONE al senso civico ed alla relazione- che un passaggio importante possa essere proprio il potenziamento del discorso educativo orientato al perseguimento di un nuovo pensiero e di una nuova percezione del nostro modo di essere nella società umana. Mi permetto di suggerire la ricerca di sinergia fra le ormai numerose organizzazioni che si occupano di “società equa” e la diffusione di idee in tal senso orientate ed esplicitate in incontri, convegni, seminari, articoli, pubblicazioni , che hanno il grande pregio di non far sentire sole le persone che sempre di più manifestano la loro esigenza di giustizia e pulizia. Suggerisco in tal senso la lettura di due dei tanti saggi ultimamente pubblicati: “Moltitudine inarrestabile” di Paul Hawken Ed. Ambiente e “Non per profitto-Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica” di Martha C. Nussbaum Il Mulino.
Auguri e forza.
Rafhael Rossi e’ un galantuomo!!!
Sosteniamolo e stiamogli vicini, non sarà mai solo!!!
….vai! sei forte…..
quando vuoi sono con te!
Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento e stima per Raphael. Anche l’iniziativa di aggregarsi attorno a lui è ammirevole e se ben organizzata potrebbe dare grandi soddisfazioni. In molti commenti letti sul sito si pensa che la corruzione possa essere battuta “solo” denunciando e appellandosi alle istituzioni. Questo potrebbe bastare se vivessimo in una vera democrazia con istituzioni super partes al servizio dei cittadini. Purtroppo viviamo, anche per colpa nostra, in un Paese dove esiste un sistema, trasversale a tutte le forze politiche, che basa il suo potere sul clientelismo, voto di scambio, incoraggiamento nei fatti dell’evasione fiscale, favori agli amici e amici degli amici, corruzione e illegalità. Per questo “sistema” fare una sola cosa concreta contro la corruzione, al di là delle belle parole di facciata, equivarrebbe a cominciare a demolire il proprio potere. Avete mai visto una persona che volontariamente decide di tagliarsi una mano se non è costretta a farlo? Sempre a proposito di corruzione, ricordate quanto si è rivelata un’illusione credere che spazzata via la prima repubblica, la seconda sarebbe stata basata sulla legalità? La cosiddetta seconda repubblica è molto peggio della prima perchè il “sistema” è diventato ancora più pervasivo ed infiltrato nel tessuto socio-economico del Paese ( questo tipo di infiltrazione capillare non vi ricorda qualcosa?). Apriamo finalmente gli occhi sulla realtà nella quale viviamo e facciamo in modo che il “sistema” si tagli una mano! Di modi veramente democratici e assolutamente non violenti ce ne sono tanti.
Una iniziativa lodevole che faccia riprendere la via giusta contro la corruzione, in favore della onestà, lealtà e moralità
Un vostro sostenitore di Perugia
uno degli avvocati consulenti del sito è in giunta a To con Fassino, l’uomo x la cui vittoria alle primarie ( e forse anche alle secondarie) un deputato PD,MIMMO LUCA chiedeva l’ appoggio alle ndrine. l Bellisimo esempio di coerenza , nessun distinguo, meglio ancora le dimissioni. Le mafie non appoggiano x nulla in cambio !
[…] Perché i Signori Rossi […]
E’ una lotta dura per scacciare la corruzione a tutti i livelli, specialmente dalla Politica Partitica, perchè sono loro che devono scrivere e varare leggi per punire i corrotti. Purtroppo come vedo sarà difficile che scriveranno leggi contro loro stessi.
ci si sente meno soli di fronte a una moltitudine di farabutti.non perdo la speranza che i pochi possano cambiare in meglio la possibilita di vivere secondo il merito e giustizia.indignarsi deve essere una denuncia e uno stimolo.facciamo sentire la voce perchè nel silenzio si sentono padroni del destino altrui.
Proposta di Class Action: Cultura etica e Dignità ai dipendenti della Pubblica Amministrazione modificando il Dlgs 150/2009.
Se l’art. 18 della legge 300 non è applicabile per il pubblico impiego e se non è facilmente estendibile perché la natura giuridica dei contratti è diversa, allora si tratta di integrare il D.lgs. 150/209 noto come “riforma Brunetta” all’art. 55 quater inserendo che tutti dipendenti delle PA, per esempio:
provincia, regione, comune, ministero, istituto scolastico, azienda ospedaliera, poste, protezione civile, vigili del fuoco, esercito, forze dell’ordine, camera di commercio, inps, inail, agenzia delle entrate, pubblico registro automobilistico
che ricevono una condanna definitiva per un reato (delitto o contravvenzione) consumato presso lo stesso ente (per condanna definitiva s’intende di terzo grado oppure per esempio di secondo grado inappellabile per decorrenza dei termini) contro la pubblica amministrazione, per esempio:
peculato 314 cp, concussione 317 cp, corruzione 319 cp, abuso d’ufficio 323 cp, rifiuto e omissione e ritardo di atti d’ufficio 328 cp, nonché reati come
falsità materiale in atti pubblici 474 cp, omessa denuncia di reato 361 cp,
da parte di un pubblico ufficiale commesso presso lo stesso ente comporta il licenziamento disciplinare senza preavviso per giusta causa adottato dal competente ufficio previsto dall’art. 59, quarto comma del D.lgs 3/02/93 n. 29, trasfuso nell’art. 55 del decreto legislativo 165/2001.
Ricordiamo che ai sensi dell’art. 357, comma primo, del codice penale, è considerato pubblico ufficiale agli effetti della legge penale colui il quale esercita “una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”. Il secondo comma precisa che, agli effetti della legge penale è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi.
Il 165/2001 al momento l’art. 55 quater (Iicenziamento disciplinare) comma1 lettera F prevede il licenziamento disciplinare solo in caso di interdizione perpetua dai pubblici uffici (ovvero nel caso di una qualsiasi condanna superiore a 5 anni art.28 CP per esempio furto con scasso a mano armata 624 CP).
Il comma 1 lettera f) andrebbe così sostituito:
f) condanna penale definitiva presso lo stesso ente pubblico per qualsiasi reato contro la pubblica amministrazione, oppure nel caso di condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro;
In alternativa integrazione con il comma 1 lettera g):
g) condanna penale definitiva nello stesso ente pubblico per qualsiasi reato contro la pubblica amministrazione;
Riportiamo l’art. 55 quater del decreto n°150 del 27 ott 2009 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni) integralmente:
1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente rendimento e questo e’ dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti e provvedimenti dell’amministrazione di appartenenza o dai codici di comportamento di cui all’articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f) , il licenziamento è senza preavviso.
Proposta di Class Action: Dignità ai dipendenti della Pubblica Amministrazione modificando il Dlgs 150/2009.
Se l’art. 18 della legge 300 non è applicabile per il pubblico impiego e se non è facilmente estendibile perché la natura giuridica dei contratti è diversa, allora si tratta di integrare il D.lgs. 150/209 noto come “riforma Brunetta” all’art. 55 quater inserendo che tutti dipendenti delle PA, per esempio:
provincia, regione, comune, ministero, istituto scolastico, azienda ospedaliera, poste, protezione civile, vigili del fuoco, esercito, forze dell’ordine, camera di commercio, inps, inail, agenzia delle entrate, pubblico registro automobilistico
che ricevono una condanna definitiva per un reato (delitto o contravvenzione) consumato presso lo stesso ente (per condanna definitiva s’intende di terzo grado oppure per esempio di secondo grado inappellabile per decorrenza dei termini) contro la pubblica amministrazione, per esempio:
peculato 314 cp,
concussione 317 cp,
corruzione 319 cp,
abuso d’ufficio 323 cp,
rifiuto e omissione e ritardo di atti d’ufficio 328 cp,
falsità ideologica in atti pubblici 474 cp
omessa denuncia di reato 361 cp
da parte di un pubblico ufficiale commesso presso lo stesso ente comporta il licenziamento disciplinare senza preavviso per giusta causa adottato dal competente ufficio previsto dall’art. 59, quarto comma del D.lgs 3/02/93 n. 29, trasfuso nell’art. 55 del decreto legislativo 165/2001.
Ricordiamo che ai sensi dell’art. 357, comma primo, del codice penale, è considerato pubblico ufficiale agli effetti della legge penale colui il quale esercita “una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”. Il secondo comma precisa che, agli effetti della legge penale è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi.
Il 165/2001 al momento l’art. 55 quater (Iicenziamento disciplinare) comma1 lettera F prevede il licenziamento disciplinare solo in caso di interdizione perpetua dai pubblici uffici (ovvero nel caso di una qualsiasi condanna superiore a 5 anni art.28 CP per esempio furto con scasso a mano armata 624 CP).
Il comma 1 lettera f) andrebbe così sostituito:
f) condanna penale definitiva presso lo stesso ente pubblico per qualsiasi reato contro la pubblica amministrazione, oppure nel caso di condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro;
In alternativa integrazione con il comma 1 lettera g):
g) duplice condanna penale definitiva nello stesso ente pubblico per qualsiasi reato contro la pubblica amministrazione;
Riportiamo l’art. 55 quater del decreto n°150 del 27 ott 2009 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni) integralmente:
1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente rendimento e questo e’ dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti e provvedimenti dell’amministrazione di appartenenza o dai codici di comportamento di cui all’articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f) , il licenziamento è senza preavviso.
La proposta entra nel dettaglio anche “tecnico” su vari aspetti, ma l’aspetto principale da tenere presente è che oggi il corrotto condannato, mai sarà interdetto perpetuamente dai pubblici uffici, dato che l’interdizione perpetua è stabilita dall’art. 29 Codice Penale per condanne dai 5 anni in su … e neanche a farlo apposta lo stesso CP sanziona il reato di corruzione con pene massime di 5 anni , salvo il caso particolarissimo di corruzione in atti giudiziari! Pene massime così basse inoltre fanno sì che quasi sempre si arrivi a prescrizione. LA PROPOSTA IN 8 PUNTI:
1) agli artt. 318 e 319 CP le pene passano da “6 mesi a 5 anni” a “dai 4 ai 12 anni”; in modo da dare il tempo ai magistrati di scoprire la ragnatela della corruzione e di condannare un corrotto (il tempo della prescrizione passerebbe così ai 12 anni rispetto agli attuali 6 anni)
2) interdizione perpetua dai pubblici uffici obbligatoria per il condannato (in applicazione dell’art.54 della Costituzione : “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore “)
3) confisca non solo del prezzo della corruzione ma del profitto della corruzione, e destinazione di esso ad uso sociale , come accade per i reati di mafia; ovvero non è la sola mazzetta che deve essere restituita ma l’intero profitto che il corrotto ha realizzato in seguito a tale atto
4) per realizzare il punto 3) è fondamentale che vi siano sanzioni severissime per il corrotto che, già sotto processo o sapendo di essere indagato “fa sparire” i suoi beni mobili e immobili ; attualmente in tal senso vi è l’art. 388 CP , tuttavia molto debole sia perché la pena è irrisoria sia perché l’azione penale non è obbligatoria
5) parificazione ai fini dei reati di corruzione della figura del pubblico ufficiale e dell’incaricato di pubblico servizio. C’è differenza tra le due figure (il pubblico ufficiale è colui che è investito di poteri legislativi o giurisdizionali o amministrativi , l’incaricato di pubblico servizio può invece essere un medico piuttosto che chi lavora in un’azienda municipalizzata o in aziende di telecomunicazioni) , tuttavia i danni che la corruzione può comportare sono molto simili e a non parificarli si corre il rischio che l’amministratore pubblico corrotto possa commettere gli stessi reati del passato semplicemente rivestendo i panni lindi dell’incaricato di pubblico servizio 6) il condannato per reati di corruzione non potrà inoltre ricoprire la carica di Amministratore di Società quotate in Borsa , né Società con condannati tra i propri amministratori possono ottenere appalti pubblici
7) ratifica della Convenzione di Strasburgo 1999
8) introduzione dei reati di corruzione tra privati (che oggi non è reato) e di traffico di influenze illecite (che oggi viene chiamato millantato credito ed ha pene irrisorie; l’obiettivo è evitare la formazione di “cricche” che sfalsino gare di appalto o il regolare funzionamento di un pubblico servizio)
Non stiamo chiedendo di licenziare il personale in esubero nella PA nel processo di fusione del doppio Archivio Nazionale dei Veicoli presso il Pubblico Registro Automobilistico (Pra) e presso il Ministero dei Trasporti (Motorizzazione), ma di generare un’etica fondata sull’uguaglianza, sulla legalità che renda dignità ai dipendenti delle PA. Sovente ci troviamo in situazioni in cui i condannati per corruzione dal Pool Mani Pulite dopo essere stati in carcere hanno ripreso il loro posto, continuando a marcire le mele buone.